Con la sentenza n. 35511/2010 del 1 ottobre 2010 la V Sezione della Cassazione Penale ha stabilito che il direttore di un giornale on-line non risponde di omesso controllo in caso di pubblicazioni dal contenuto diffamatorio sul sito da lui diretto. Continua
Categoria: Web
Tre dirigenti di Google condannati per violazione della privacy
Con la sentenza 24 febbraio-2 aprile 2010 n. 1972 il Tribunale di Milano, IV Sez. Penale, ha condannato tre dirigenti del famoso motore di ricerca Google per violazione della privacy con riferimento ad un video caricato sulla piattaforma “Google Video”. Continua
Pubblicità su Internet: parola chiave identica ad un marchio registrato
Con la sentenza del 23 marzo 2010 la Corte di Giustizia, Grande Sezione, ha statuito sulla domanda di pronuncia pregiudiziale della Cour de Cassation (Francia) nelle cause riunite da C-236/08 a C-238/08, parti ricorrenti Google France, Google Inc, parti convenute Luois Vuitton Malletier (C-236/08), Viaticum SA, Luteciel SARL (C-237/08), Centre national de recherche en relation humaines (CNRRH) SARL, Pierre-Alexis Thonet, Bruno Raboin, Tiger SARL (C-238/08). Continua
Pubblicità on-line: la sentenza “Adwords” sul keyword advertising
Il motore di ricerca Google gestisce un servizio di posizionamento a pagamento denominato “Adwords”: tale servizio permette all’inserzionista di selezionare una o più parole chiave che consentono di far apparire fra i risultati di una ricerca comprendente tali termini, anche i link pubblicitari che rimandano verso il proprio sito web. Continua
Approvato dal Consiglio dei Ministri il decreto che equipara i video online alle tv tradizionali
Il 1 marzo 2010 il Consiglio dei Ministri ha approvato, seppur con modifiche sostanziali rispetto al testo iniziale, il cosiddetto Decreto Romani, che recepisce la direttiva europea in materia di audiovisivi. Continua
Riconosciuto il diritto d’autore degli editori anche su Internet: il Tribunale di Roma ordina a YouTube di rimuovere tutto il materiale relativo al “Grande Fratello”
Nel Luglio 2008 Mediaset, l’azienda italiana del gruppo Fininvest, si era rivolta al Tribunale di Roma chiedendo che fosse rispettato integralmente il diritto d’autore delle proprie trasmissioni, con la conseguente rimozione dai due portali Internet di proprietà della società statunitense Google Inc. (principalmente nota per il suo motore di ricerca “Google”) “Google Video” e “YouTube” – quest’ultimo il più noto sito web di condivisione di video on-line al mondo, acquistato da Google Inc. alla fine del 2006 – di tutti i filmati caricati dagli utenti dei siti web in questione senza l’autorizzazione di Mediaset.
Stretta del governo sui video in internet: occorre rispettare il diritto d’autore
Il decreto legislativo del governo sulla tv e sulla rete internet, arrivato in Parlamento il 13 gennaio, affida al Garante per le Comunicazioni un incisivo ruolo di controllo sul rispetto del diritto d’autore da parte dei siti web; dal 2010, pertanto, mettere su Youtube lo spezzone di un film o di una partita, potrebbe comportare richiami e sanzioni. Continua
Rivoluzione nel web: non più solo caratteri latini nell’alfabeto on line
La notizia è destinata a facilitare notevolmente la vita a quella parte di utenti online, che si stima intorno a 1,6 miliardi di persone, che quotidianamente scrivono e leggono in arabo, cinese oppure greco, indi o cirillico. L’Icann (Internet corporation for assigned names and numbers) infatti, ha approvato l’uso di indirizzi e domini web con caratteri non latini; fino ad oggi i domini ed indirizzi web erano limitati ai 26 caratteri dell’alfabeto latino impiegati nella lingua inglese, insieme ai caratteri numerici ed al trattino “-“. Continua
Appello di Confalonieri sulla tutela del copyright in rete
Il Presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri, in occasione della presentazione dell’ottavo rapporto Censis sulla comunicazione, ha rivolto un appello al Governo italiano affinché intervenga sulla protezione dei contenuti diffusi gratuitamente su internet. Il problema, secondo Confalonieri, è che “se i vari Youtube o Google non riconoscono il valore delle proprietà intellettuali non si può investire. Noi investiamo la metà di quello che ricaviamo in prodotti e contenuti. Se altri approfittano di questi contenuti che vengono mandati in rete da privati, soprattutto giovani, non ci sarà futuro per chi fa questo mestiere“. Il monito di Confalonieri fa eco alle preoccupazioni di Rupert Murdoch che recentemente ha accusato il motore di ricerca Google di “cleptomania” minacciando di bloccare l’accesso alle notizie dei suoi quotidiani Wall street journal, The Times e Sun.
Fonte: www.repubblica.it
Nuovi obblighi di pubblicità per le società – Modificato l’articolo 2250 Codice civile
Dal 29 Luglio 2009, (data di applicazione della Legge 7 luglio 2009) è prevista una sanzione da € 206 a € 2065 per chi omette la pubblicazione dei dati obbligatori da riportare sui siti web prevista per alcune categorie di soggetti.